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di Michel Charbonnier

«Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo. Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi»

Questi versetti sono tratti dal  il brano centrale della 2 lettera ai Tessalonicesi, dove l’autore affronta il problema della parusia, cioè della seconda venuta, del ritorno di Cristo, e vuole correggere gli errori, di cui evidentemente è venuto a conoscenza, di chi a Tessalonica non si rassegna al fatto che il Signore tardi a venire. Queste persone, che oggi potremmo definire degli esaltati, o dei fanatici, fondandosi su rivelazioni private e su lettere attribuite a Paolo - ma che di Paolo non sono - non sostengono che la venuta del Signore sia imminente, ma al contrario che essa abbia già avuto luogo, e che il mondo stia per finire.

L’apostolo replica dicendo che questo non è il suo insegnamento - anzi, non è un insegnamento cristiano. Cose ben peggiori dovranno capitare nel mondo prima del ritorno di Cristo. L’apostolo dice ai tessalonicesi di lasciar perdere il domani e la fine del mondo, perché la loro fede, l’essere discepoli e discepole di Gesù chiama loro - e noi - a concentrarci su Gesù oggi, qui e ora - perché “a questo siete stati chiamati”. 

Ma a cosa siamo stati chiamati? Alla “salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità”. La santificazione, il cammino di crescita spirituale lungo tutta una vita, per cercare di diventare, giorno dopo giorno, discepoli e discepole un po’ più simili al proprio maestro, che è Cristo. La santificazione, che è l’opera, il lavoro dello Spirito Santo in noi e su di noi, grazie alla “fede nella verità” (v. 13) e agli “insegnamenti che ci sono stati trasmessi” (v. 15).

E dunque sia la fede, il credere nella verità e gli insegnamenti che riteniamo sono doni dello Spirito Santo attraverso la chiesa, per donarci la pienezza della grazia che santifica, attraverso la quale i nostri cuori sono confortati e rafforzati “in ogni opera buona e in ogni buona parola” (v. 17).

Siamo chiamati, alla santificazione, non alla speculazione sul futuro e sulla fine del mondo.Ricercare la fede nella verità, praticare gli insegnamenti che ci sono stati trasmessi, (l’amore, la giustizia), e così facendo lasciare che lo Spirito Santo operi in noi e ci trasformi, in vista della venuta del nostro Signore.