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di Mauro Pons

«E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva”»

Una visita inattesa quella del messaggero di Dio a Maria. Al contrario, l’inviato da Dio ha una «parola», che ribadisce a Maria, ciò che ogni credente dovrebbe sapere e conservare nel suo cuore: «il Signore è con te», cioè, cara Maria, ti ricordo che Dio ti ama, per questo ha cura della tua esistenza, tramite la sua grazia. Questa «parola», che, come noi, Maria avrà sentito annunciare innumerevoli volte, la «turba», la «interroga», la rende inquieta verso quello che, adesso, dopo questo saluto iniziale, succederà a lei, proprio a lei: timore e tremore. Maria è consapevole di essere di fronte al Dio d’Israele. Cosa potrà succederle? la nascita del figlio è nelle mani di Dio.

Io temo ciò che non controllo; ho timore di fronte a ciò che non ho previsto, ciò che mi coglie di sorpresa, senza sapere se riuscirò a gestirlo, a controllarlo. Ho timore, perché qualcuno può sopravvalutare le mie capacità e, quindi, rimanerne deluso. Ho timore del giudizio degli altri e delle altre.

Io tremo di fronte a colui che è più forte di me, che può farmi male, che può piegarmi alla sua volontà e, verso il quale, non sono capace di opporre alcuna resistenza. Tremo di fronte a ciò che mi sovrasta nella sua potenza e nel suo mistero.

L’«angelo» di Dio rassicura Maria, la quale ha timore sul futuro che Dio le disegnerà, perché la sua vita è saldamente nelle mani di Dio: Maria riconosce che Dio l’ha scelta proprio per la sua «bassezza», per meglio esaltare la sua promessa di salvezza per l’umanità.