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di Winfrid Pfannkuche

«E io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me».

Che cos’è che ci attira? Da che cosa siamo attirati? Da tutto ciò che è bello, carino, simpatico, forte, interessante, straordinario.
La nostra vita va avanti per attrazioni. Attirato da una ragazza l’hai sposata. Attirato da un’attività ne hai fatto un mestiere. Attirato dalla prospettiva di una vita migliore sei emigrato.
Non tutte le attrazioni della nostra vita sono andate a buon fine. Talvolta ci siamo fatti attrarre da un piccolo vantaggio, da un facile guadagno, da un effimero piacere e favore. Ci sono anche attrazioni fatali.

Finché siamo attirati da qualcosa o da qualcuno, siamo vivi. Quando siamo fortemente attirati, viviamo intensamente, con passione, momenti particolarmente felici della vita. Quando ci sentiamo noi stessi attraenti ancor di più. Oggi è quasi una mania: tutto dev’essere attraente. Tutto si deve trasformare in un’attrazione.

La nostra chiesa riformata è senz’altro la chiesa che più di tutte le altre ha cercato di resistere al dover essere attraente. La Riforma ha tolto tutto alla chiesa e ha lasciato soltanto la Bibbia (Karl Barth).

Non ci resta che l’attrazione di Cristo. Ma questa intende: innalzato alla croce. L’attrazione di Cristo nasce da tutto ciò che attraente non è. Fossimo attirati da Gesù… come sarebbe? E come saremmo noi? Liberi dal dover essere attraenti. Affrancati dal dover essere una attrazione. Non siamo più sottoposti alla forza della vanità. Alla forza della gravità. Alla nostra natura. A ciò che ci lega alla terra. Ci rende schiavi della terra. Ci condanna alla terra.

Esiste un’altra forza. Che solleva. Sostiene. Supporta. Sopporta. Contro natura. Lo Spirito Santo.

Questo Spirito sia con te quando non ti attira più niente. Quando ti convinci che non hai più nulla che in qualche modo possa attirare l’attenzione di qualcuno. Quando la tua natura ti condanna. Questo Spirito sia con te.