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di Donato Mazzarella

«Esorto dunque, prima di ogni altra cosa, che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che sono costituiti in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità».

Non di rado la parola di Dio ci ricorda che dobbiamo pregare non solo per noi ma anche per il nostro prossimo: la nostra preghiera sarebbe egoista se noi presentassimo a Dio solo le nostre necessità trascurando le esigenze degli altri, quasi come se i nostri bisogni fossero più importanti o urgenti di quelli del nostro prossimo. Ma quello che colpisce in questo testo è il pressante invito a pregare per i governanti e per le autorità costituite. Generalmente noi siamo abituati a criticare chi ci governa, e non sempre abbiamo torto a farlo. Forse ci riesce difficile pensare di pregare per coloro che gestiscono la politica e il governo: o siamo sfiduciati e riteniamo inutile perfino la preghiera oppure semplicemente non ne abbiamo voglia, pensando che la nostra preghiera debba avere degli oggetti più meritevoli di attenzione.

Ma se consideriamo bene il testo biblico ci accorgiamo che esiste una finalità in questo invito: dobbiamo pregare per i governanti affinché possiamo “condurre una vita tranquilla e quieta in tutta pietà e dignità”. La nostra preghiera esprime il nostro desiderio di vivere serenamente e dignitosamente la nostra vita; e ciò è facilitato dal buon governo. Nella nostra preghiera chiediamo a Dio di illuminare chi ci governa affinché ci possa governare nel modo corretto e noi possiamo vivere in modo adeguato.

Il testo biblico vuole sottolineare anche un’altra cosa della massima importanza: con la nostra preghiera noi riconosciamo che Dio è colui a cui spetta il governo supremo; solo Lui può ispirare ai nostri governanti il modo corretto di comportarsi affinché tutti possiamo vivere in pace e in un regime di solidarietà e rispetto reciproco.

La nostra preghiera per chi ci governa è anche un atto di fede: oltre a riconoscere la suprema signoria di Dio, noi sappiamo che sarà il Signore ad avere l’ultima parola sul mondo e sull’umanità. Ogni volta che preghiamo per i governanti noi invochiamo Dio affinché, anche attraverso buone scelte politiche e sociali, si manifesti sempre più evidentemente il suo regno nel nostro mondo.