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di Antonio Adamo

«La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.»

La conclusione della seconda lettera ai Corinzi, a mio avviso, contiene il saluto augurale più bello di tutte le lettere del Nuovo Testamento. La formula è ancora oggi tra le benedizioni più usate nelle liturgie cristiane.
La Chiesa trova nel saluto di Paolo l’espressione sintetica della propria identità.

Soltanto nelle generazioni successive troveremo nella teologia cristiana una riflessione trinitaria, qui siamo di fronte alla rappresentazione sintetica dell’essere Chiesa, che è formulata accostando con triplice movimento la grazia/charis a Gesù Cristo, l’amore/agàpe/a Dio e la comunione/koinonia allo Spirito Santo.

Perché siamo nella Chiesa? Perché siamo stati chiamati per grazia alla fede nel Signore.
Perché siamo uniti nella Chiesa? Perché per l’amore di Dio siamo figlie figli di Dio.
Perché possiamo vivere nella fraternità e manifestare al mondo la nostra fede? Perché la comunione, che è dono e azione dello Spirito Santo, ci spinge a cercare il bene del prossimo e ad accoglierci nella fraternità.
Talvolta, quando pensiamo alla Chiesa ideale cui vorremmo appartenere, rispondendo per esempio a domande tipo: Qual è la Chiesa che vorresti? Nelle nostre risposte tendiamo a proiettare ciò che riteniamo prioritario dell’essere Chiesa. Tuttavia, i nostri pensieri rivelano opinioni personali nate dall’esperienza, ma poveri di sostanza biblica.

L’apostolo non chiede mai ai suoi lettori qual è la chiesa che desiderano (le nostre indagini di mercato non esistevano), ma indica loro con franchezza quale Chiesa il Signore desidera che essi siano.

Nel saluto dell’apostolo abbiamo la risposta più semplice e chiara a ogni nostro quesito sulla Chiesa: vivere per la grazia realizzata dal Signore Gesù Cristo, nell’amore di Dio e nella comunione tessuta dallo Spirito Santo.
Aggiungere un altro riferimento o togliere uno di questi elementi all’edificio della Chiesa ci allontanano dal discepolato evangelico.

Dio ci chiama per grazia alla fede, per il suo amore ci accoglie e con l’azione dello Spirito Santo ci mantiene nella comunione fino all’avvento del suo Regno.