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  • Proverbi 30,2-4

    di Hiltrud Stahlberger

    «Parole di Augur: Certo, io sono più stupido d’ogni altro e non ho intelligenza d’un uomo. Non ho imparato la sapienza e non ho la conoscenza del Santo. Chi è salito in cielo e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? ... Lo sai tu?»
    Ci si chiede se queste parole non siano l'espressione di una persona umile che rimane a bocca aperta, contemplando le meraviglie della creazione, traendone la conclusione che l’intelligenza umana è troppo limitata per cogliere la saggezza di Dio, che ha creato il macrocosmo e il microcosmo.

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  • Proverbi 14,13

    di Hiltrud Stahlberger

    «Anche ridendo, il cuore può essere triste. E l’allegrezza può finire in dolore
    La prima parte del proverbio esprime un’esperienza abbastanza diffusa: c’è una differenza fra ciò che facciamo vedere agli altri e ciò che proviamo nei nostri cuori. Dio stesso guarda dietro le nostre maschere con uno sguardo comprensivo e caloroso.

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  • Proverbi 8,30

    di Hiltrud Stahlberger

    «Io ero accanto a lui come un bambino ed ero la sua gioia quotidiana; alla sua presenza mi divertivo e giocavo di continuo.»
    La Sapienza parla in prima persona e canta un inno in cui narra delle sue origini come prima creatura di Dio. Questo inno ci invita a riconoscere nel Signore un Dio "giocoso" e gioioso. Questa conoscenza si rispecchierà nelle nostre vite

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  • Proverbi 1,7

    di Hiltrud Stahlberger

    «Il timore dell’Eterno è il principio della scienza. Gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione
    Questo timore non è da intendersi come un terrore dinnanzi a una divinità potente o come lo spavento di fronte alla presenza di un Dio santo. Il timore dell’Eterno è l’atteggiamento di chi crede nel Dio Creatore dell’universo e donatore di ogni sapienza.

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  • Esodo 20,2-6

    di Lothar Vogel

    «Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me...
    C'è ancora un altro tipo di culto sbagliato e di massiccia idolatria, quella che finora abbiamo praticata e che governa nel mondo. Riguarda esclusivamente la coscienza, che ricerca aiuto, consolazione e beatitudine nelle proprie opere e vuole costringere Dio a scendere dal cielo

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