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Il Vangelo ci parla 5
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Marco 16,17-18
di Giuseppe Ficara
«Nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove; prenderanno in mano dei serpenti; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno».
Gesù affida ai suoi discepoli la missione di andare ad annunciare la buona notizia dell’amore di Dio. A loro fa una promessa: essi saranno accompagnati da segni. Cacceranno i demòni è il segno della liberazione da forze oscure che opprimo l’anima e lo spirito, liberazione da una vita di alienazione e di paura del mondo, dall’impossibilità di essere se stessi. -
Romani 12,17 e 21
di Giuseppe Ficara
«Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene».
L’apostolo Paolo affronta il problema del male invitando i suoi lettori ad agire in modo costruttivo, fuggendo dalla logica di “occhio per occhio e dente per dente”, ci propone una logica nonviolenta. «Non rendete male per male»: qui ci è tolta la spada vendicatrice dalle nostre mani per cedere il posto a Dio che, con la sua misericordia, può trasformare il nemico in amico -
La chiesa
di Luciano Deodato
Avevo saputo che in un piccolo paesino, sperduto tra i monti, viveva una nostra famiglia evangelica. E così, una domenica pomeriggio presi la macchina e mi arrampicai tra i tornanti per raggiungerlo. Era inverno: un tempo da lupi, soffiava un gelido vento di tramontana con fiocchi di neve. Arrivai nel paesino: vie deserte, tutti rintanati nelle case, nessuno cui chiedere informazioni.
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Il piccolo gregge
di Luciano Deodato
Al tempo della guerra fredda, quando la “cortina di ferro” divideva l'Europa, ebbi l'opportunità di passare alcuni giorni a Berlino, naturalmente nella parte Ovest. Un giorno, saputo che era possibile, a uno straniero come me, ottenere un visto temporaneo per la parte Est, allora sotto il regime comunista, passai il posto di blocco e m'inoltrai nella parte orientale.
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La vera luce
di Luciano Deodato
«Splenda la luce fra le tenebre» (2 Corinzi 4,6)
Nel cimitero, dove a sera si accendono flebili fiammelle su decine di tombe, una rimane buia. A me appare la più luminosa perché illuminata non da una lucina dal significato antico e superstizioso, ma dall’annuncio che le tenebre della nostra morte sono state vinte dalla Parola della vita e che la resurrezione comincia già ora, per fede, nel corso della nostra esistenza.