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Il Vangelo ci parla 5
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Giovanni 4, 13-15
di Eleonora Natoli
«Gesù le rispose: “Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna.”... »
La vita di ciascuno di noi, come quella della samaritana, rischia di essere rinchiusa nella necessità del gesto quotidiano, compito ineludibile. La donna avverte che la sua vita è tutta lì, circoscritta alla fatica del gesto ripetuto che non lascia spazio ad altro -
Giovanni 3, 4-5
di Eleonora Natoli
«Nicodemo gli disse: “Come può un uomo nascere quando è già vecchio?Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?” Gesù gli rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel Regno di Dio”»
Un maestro di Israele abbandona la lettura del rotolo per ricevere una nuova interpretazione della Thorà da Gesù. La sete di sapere lo spinge ad interrogare Gesù per confrontare il suo pensiero con la novità che viene dalla Galilea. Nicodemo vuole conoscere, vuole capire ma senza coinvolgere l’intelligenza del cuore. -
Apocalisse 21, 1
di Eleonora Natoli
«Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, poiché il primo cielo e la prima terra erano comparsi, e il mare non c’era più»
Signore, “le cose di prima” non sono ancora passate, fino a quando ci chiederai di attendere? L’umanità è sempre la stessa e ripete sempre gli stessi errori. L’umanità è stanca di sporgersi in avanti nella speranza di scorgere almeno un barlume di novità, di cambiamento. Dove possiamo guardare per percepire il peso e la gioia della verità della tua promessa? -
Matteo 1, 24
di Eleonora Natoli
«Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie.»
La marginalità è una sorta di penombra che nei nostri tempi viene temuta come una specie di condanna. Se non appari, non sei. Già al suo primo presentarsi nella pagina biblica, all’interno della genealogia di Gesù, Giuseppe fa un passo indietro verso quel margine laterale che connoterà la sua partecipazione alla narrazione: “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale nacque Gesù”. Giuseppe abbandona da subito il palcoscenico e lascia spazio a un figlio speciale -
Atti 7, 58-59
di Francesco Sciotto
«I testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidarono Stefano che invocava Gesù e diceva: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”».
Stefano, lo abbiamo sentito spesso, è il primo cristiano ad essere stato ammazzato a motivo della sua fede. La morte che fa, tra l'altro, è una morte inequivocabilmente religiosa: la lapidazione. Mentre l'esecuzione di Gesù ci racconta di una pena che spettava a ribelli e schiavi, una morte politica, dunque; per Stefano la questione è chiara: la sua fede è il motivo della sua morte.