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Problemi e mezzi di comunicazione

comunicazione e media

La vita della Chiesa è incentrata sul messaggio dell’Evangelo in una duplice prospettiva: del suo approfondimento e della comunicazione. I credenti devono meditare la Parola di Dio per coglierne il senso e rinnovare la loro fede ma devono anche trasmetterne il messaggio nel loro ambiente. Per indicare questo atteggiamento gli apostoli usano costantemente il verbo "annunziare", che noi traduciamo oggi con quello moderno di comunicare.

L’Evangelo di Gesù va comunicato sia a chi non lo conosce, sia a chi ne ha una idea molto vaga e imperfetta; oggi si parla ormai comunemente di missione o di "evangelizzazione". In passato la Chiesa ha fatto ricorso a molti strumenti: il sermone, la predica nelle chiese, quando erano il luogo dove tutto il popolo si incontrava, la stampa quando si è cominciato a leggere.
Per questo hanno creato la casa editrice Claudiana, hanno avviato la pubblicazione di giornali. In tempi recenti si sono moltiplicati i mezzi tecnici di comunicazione: la radio, la televisione, internet. Come tutte le Chiese anche le nostre hanno imparato a farne uso pur continuando naturalmente a servirsi dei mezzi tradizionali: la conferenza e il dibattito nei centri di cultura, le pubblicazioni.

La novità di questa scelta è però non solo nell’uso dei mezzi ma nel contesto del tutto nuovo in cui il discorso si è inserito: di carattere interdenominazionale. Superando cioè l’ambito limitato della propria confessione le chiese che fanno parte della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI) hanno deciso di affidare al Servizio stampa, radio e televisione della Federazione il compito di dare una comunicazione unitaria dell’evangelismo italiano.