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Selezione delle decisioni sinodali

n. 35 DISCRIMINAZIONI E RAZZISMO
  Il Sinodo fa proprio l’atto n. 11 della Conferenza del III Distretto (11/CDIII/2018), il cui testo è riportato di seguito integralmente.
La Conferenza
- Dichiara la propria sofferenza e preoccupazione per il clima di chiusura, razzismo e discriminazione che cresce nel nostro Paese e per la costruzione della paura nei confronti dell’”altro/a” (siano essi migranti, stranieri, detenuti, appartenenti alla comunità LGBT, Rom, Sinti, Camminanti e chiunque venga stigmatizzato sulla base del colore della pelle, dell’orientamento sessuale, del ceto sociale, della salute psicofisica);
- Esprime la propria solidarietà verso tutti e tutte coloro che ne sono vittime, in particolare nei confronti dei migranti e delle vittime di tratta, che vengano criminalizzati e rifiutati dal Governo Italiano;
- Denuncia la chiusura dei porti e i respingimenti in mare come contrari al diritto umanitario e allo spirito di accoglienza che proviene dall’Evangelo;
- Sostiene il lavoro di quanti e quante operano in favore di un’accoglienza solidale, dignitosa e inclusiva anche all’interno delle nostre chiese e della nostra diaconia;
- Invita le chiese ad aprire i propri spazi e le proprie strutture, in collaborazione con la Diaconia valdese, costruendo progetti di accoglienza secondo la vocazione ad essere comunità profetiche;
Deut. 16:19-20: Non farai violenza al diritto [...] La giustizia e solo la giustizia seguirai [...].
n. 43DOCUMENTO DI ASSISI
  Il Sinodo, nella consapevolezza che l’impegno ecumenico fa parte della nostra vocazione, soprattutto in un tempo di forti disgregazioni sociali, come quello attuale, che rivolge domande precise alla fede cristiana, al di là di ogni divisione confessionale o dogmatica, incoraggia la Tavola valdese e il Comitato permanente OPCEMI e le chiese locali a proseguire la collaborazione con le altre realtà cristiane presenti nel nostro Paese; esorta le chiese a confrontarsi sul documento prodotto dal Convegno ecumenico di Assisi del novembre 2017 Ecclesia semper reformanda est.
n. 45OSSERVATORIO ECUMENICO
  Il Sinodo, informato dell’attività svolta dal gruppo di lavoro denominato «Osservatorio ecumenico», ritenendolo uno strumento utile per facilitare un maggiore coinvolgimento delle chiese; auspica che esso possa assumere un ruolo di coordinamento, sensibilizzazione e condivisione delle informazioni e documenti a livello ecumenico; invita la Tavola valdese e il Comitato permanente OPCEMI a definirne maggiormente, ove necessario, mandati e priorità di lavoro.
n. 115DIALOGO ECUMENICO
  Il Sinodo riceve il documento Il dialogo ecumenico nel nostro tempo, redatto dalla Commissione BMV Consultiva per le Relazioni Ecumeniche, già oggetto di studio da parte delle chiese, come autorevole orientamento di pensiero offerto ai singoli e alle chiese.
n. 30CHIESE E SOCIETA'
  Il Sinodo fa proprio il documento elaborato dalla Conferenza del III Distretto (29/CDIII/2018), ritenendolo un valido contributo per la riflessione delle chiese. Il testo del documento è riportato di seguito nell’atto.
La riflessione sulle difficoltà che le nostre chiese vivono di fronte ai mutamenti profondi e rapidissimi della società ci ha portato a mettere in luce tre aspetti.
Il primo è quello delle dinamiche nelle comunità, il secondo riguarda il ruolo che le nostre chiese hanno (e quello che dovrebbero avere) nella società, mentre il terzo tocca la sfera dei linguaggi con i quali ci esprimiamo, all’interno e all’esterno, nell’annunciare la nostra fede in Gesù Cristo.
1) Occorre riscoprire la chiesa come luogo di incontro, confronto di fede, ricerca teologica, rapporti interpersonali, segno di una testimonianza della Parola vissuta. Per fare questo bisogna lavorare sull’accoglienza e sulla inclusione reale di chi si avvicina e dimostrarci disponibili a fare insieme un percorso di fede. La grande sfida è quella di progettare forme nuove del nostro essere chiese protestanti: comunità che devono avanzare insieme senza dimenticare nessuno.
2) Le chiese sono chiamate ad aprirsi verso la società all’insegna del dialogo. La speranza cristiana aiuta a superare la preoccupazione di forze inadeguate e il timore di perdere la propria identità. Solo attraverso la nostra testimonianza evangelica - predicazione e diaconia - intesa quale risposta alla vocazione ricevuta da Dio, potremo essere davvero, citando la metafora biblica, il sale che dà sapore.
3) Per aprirci alla società abbiamo bisogno di rendere più comprensibile la nostra comunicazione in tutte le sue forme, senza banalizzare i contenuti: un linguaggio chiaro e capace di annunciare i fondamenti della nostra fede in Gesù Cristo, senza dare nulla per scontato. Questa modalità è necessaria per una chiesa davvero in grado di reagire agli stimoli dell’attualità e proiettarsi all’esterno. In questo contesto va considerato l’utilizzo efficace e prudente dei nuovi media. Per quanto riguarda la comunicazione, è fondamentale educare all’ascolto reciproco per mantenere la caratteristica delle nostre chiese come luogo di confronto non gridato: Una capacità di ascolto da declinare sia a livello di dialogo interpersonale, sia durante il culto e gli studi biblici, così come nella dinamica democratica della nostra struttura assembleare, dove la sintesi è frutto del contributo di tutti.
n. 108MEDITERRANEAN HOPE
  Il Sinodo appoggia l’attività della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia rivolta sia al rinnovamento interno dei suoi servizi, sia al proseguimento del progetto Mediterranean Hope – Programma Rifugiati e Migranti, che quest’anno ha avviato una nuova attività di collaborazione con la ONG spagnola Proactiva Open Arms, le cui navi operano nel Mediterraneo.
n. 109 MANIFESTO PER L'ACCOGLIENZA
  Il Sinodo fa proprio il Manifesto per l’accoglienza – Questa è una chiesa che accoglie approvato dal Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e invita le chiese a promuoverne la conoscenza secondo le modalità più opportune.
n. 115 FINE VITA
  Il Sinodo riceve il documento «È la fine, per me l’inizio della vita. Eutanasia e suicidio assistito: una prospettiva protestante», redatto dalla Commissione BMV [ndr. battista, metodista, valdese] di studio sui problemi etici posti dalla scienza, già oggetto di studio da parte delle chiese, come autorevole orientamento di pensiero offerto ai singoli e alle chiese.
n. 121 VIOLENZA SULLE DONNE
  Il Sinodo, consapevole del dramma sempre presente del femminicidio, invita le chiese locali a sensibilizzare le comunità, le associazioni, le autorità affinché si tenga alta l’attenzione sul tema, in particolare in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre 2018) e attraverso l’informazione e la sensibilizzazione alla campagna Thursdays in Black (Giovedì in Nero) scaturita dal “Decennio delle Chiese in Solidarietà con le Donne” (1988-1998) del Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC); invita inoltre le chiese a diffondere ed utilizzare all’interno delle proprie attività i testi dei 16 giorni contro la violenza a cura della Federazione delle donne evangeliche in Italia.
n. 122INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA
  Il Sinodo, preso atto dell’articolo 8 del decreto legislativo 62/2017 con cui si introduce la presenza dell’insegnante di Religione Cattolica nelle Commissioni degli esami finali delle scuole secondarie di primo grado, esprime il proprio dissenso, ravvisando in tale decreto legislativo l’ennesimo vulnus inferto al carattere laico e plurale della scuola pubblica, stante il carattere facoltativo dell’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC); dà quindi mandato alla Tavola valdese e al Comitato permanente OPCEMI di prendere tutte le iniziative possibili, anche in collaborazione con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, affinché questo provvedimento venga revocato.
n. 68 CARTA DELLA MICRO-ACCOGLIENZA DIFFUSA
  Il Sinodo esprime il proprio apprezzamento per la “Carta della micro-accoglienza diffusa” elaborata dalla Commissione sinodale per la diaconia (CSD), ritenendola un utile indirizzo per affrontare il tema dell’accoglienza migranti e un proficuo strumento di lavoro; dà mandato alla CSD perché, in collaborazione con Distretti e Circuiti, ponga in essere tutte le iniziative opportune, affinché sia portata a conoscenza delle chiese locali.
n. 69 CITTADINANZA ATTIVA E INCLUSIONE
  Il Sinodo, riconoscendo che, nell’ambiente ostile all’immigrazione che si sta vieppiù instaurando in Italia e in Europa, la semplice pratica dell’accoglienza, in risposta al mandato biblico, è già atto di testimonianza, ritenendo che l’accoglienza non possa prevedere unicamente il soddisfacimento dei bisogni primari, ma debba offrire cammini di cittadinanza attiva e di inclusione nella società, valutando positivamente il modo in cui la Commissione sinodale per la diaconia (CSD) sta già operando nel settore dell’accoglienza dei migranti, dà mandato alla CSD di proseguire nel suo impegno, in particolare mettendo in pratica le modalità previste nella “Carta della micro-accoglienza diffusa”; chiede inoltre alla CSD e alle chiese, in particolare quelle in cui sono o saranno accolte persone migranti, di rendere più efficace la comunicazione fra tutti/e coloro che operano sul campo (operatori/trici e volontari/e), migliorando il coordinamento, utilizzando al meglio i doni presenti ed evitando fraintendimenti e sovrapposizioni.
n. 71 FORMAZIONE
  Il Sinodo, prendendo atto che il progetto “Valori diaconali” si è concluso, con soddisfazione di coloro che ne hanno usufruito, ritenendo che il percorso di formazione per i dipendenti della Commissione sinodale per la diaconia (CSD) rappresenti un fondamentale investimento per il presente e per il futuro, ritenendo altresì importante che le chiese siano coinvolte nei progetti di formazione, in quanto espressione concreta degli stessi valori che indirizzano anche la testimonianza della diaconia, dà mandato alla CSD di individuare e mettere in pratica ulteriori percorsi di formazione per i propri dipendenti, su temi legati alla fede, alla vita e all’ecclesiologia delle chiese evangeliche, anche condividendo percorsi e strumenti di formazione con altri soggetti della nostra realtà ecclesiale; di intensificare momenti di formazione aperti a membri di comitato e volontari; di coinvolgere per tali fini membri delle chiese locali, affinché possano portare una concreta testimonianza evangelica, esempio reale di una fede vissuta sul territorio. Invita infine le chiese a riconoscere i doni e rivolgere vocazione ai loro membri affinché valutino un percorso di formazione e di impegno nella CSD come parte della loro testimonianza di credenti.
n. 75 TERZO SETTORE E SALVAGUARDIA DEL CREATO
  Il Sinodo approva le iniziative operative e di sensibilizzazione in tema ambientale assunte dalla Commissione sinodale per la diaconia (CSD) nell’ambito dei suoi servizi e istituti e la invita a perseverare su questa linea di condotta; dà mandato alla CSD di aderire ai tavoli pubblici di sua competenza sollecitando iniziative in difesa dell’ambiente.
n. 76 TEMPO DEL CREATO
  Il Sinodo, riconoscendo che come credenti abbiamo disatteso la vocazione che da Dio ci è stata rivolta di farci custodi del creato, preso atto che gli innegabili cambiamenti climatici discendono dalla irresponsabile gestione umana delle risorse naturali, in un’ottica di saccheggio e di consumo mirato all’oggi, accogliendo le istanze che ci giungono dai grandi consessi internazionali e dalle decisioni sinodali pregresse, chiede alle chiese e alle opere diaconali di ripensare concretamente, in vista di una maggior sostenibilità ambientale per una cura del vivente e del creato, i loro spazi e le loro attività; chiede alle chiese di farsi portavoce della necessità di sensibilizzare i loro membri sui temi ambientali, sia con iniziative personali, sia aderendo a quelle proposte nei loro contesti territoriali, come testimonianza pubblica della propria fede, anche nel quadro del Tempo del creato.
n. 94 CULTURA ANTIMAFIA
  Il Sinodo, preso atto della concreta possibilità che un bene confiscato alla mafia per la prima volta a Riesi possa essere affidato al Servizio cristiano di Riesi, unico richiedente, ribadisce il proprio sostegno all’opera nelle sue attività di contrasto alle mafie e nella promozione di una cultura antimafia fondata sulla predicazione del regno di Dio.