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Selezione delle decisioni sinodali

n. 73 CONFESSIONE DI ACCRA
  Il Sinodo, consapevole della generale importanza rivestita dalla confessione di fede elaborata ad Accra dall'Assemblea Mondiale dell'Alleanza Riformata Mondiale nell'agosto 2004;
riconosce in essa un fedele richiamo alla signoria di Dio sul creato e un urgente appello a resistere alle idolatrie economiche del mondo presente;
invita le chiese
  • ad accogliere il documento preparatorio della prossima Assemblea generale del Consiglio ecumenico delle chiese di Porto Alegre 2006, AGAPE (Alternativa Globale: Ambiente, Pace, Economia),
  • a continuare la riflessione su questi temi che interrogano con urgenza i credenti; a mettere in atto comportamenti comunitari familiari e personali coerenti con la vocazione ricevuta da Dio in ordine all'affermazione della giustizia economica e della salvaguardia del creato;
  • a condividere con le chiese sorelle dell'ecumene cristiana la ricerca comune di forme di testimonianza concreta.
n. 71 DIALOGO ECUMENICO
  Il Sinodo, riaffermando l’importanza del dialogo ecumenico e rallegrandosi per la ricchezza e la molteplicità delle relazioni con l’ecumene internazionale della nostra Chiesa,
dà mandato alla Tavola, in vista della prossima sessione ordinaria del Sinodo di elaborare, in collaborazione con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, una proposta volta a individuare modalità organizzative e di lavoro che consentano di valorizzare e ottimizzare i doni e le energie profuse in ambito ecumenico internazionale.
n. 72 PREDICAZIONE E POTERE
  Il Sinodo, esaminati gli sviluppi dei rapporti tra le chiese cristiane negli ultimi mesi, rileva che alcuni atteggiamenti della gerarchia cattolica, vissuti dalle nostre chiese come fortemente problematici (l’enfatizzazione del ruolo del papato come centro dell’intera cristianità, le modalità dell’intervento della gerarchia cattolica nel recente dibattito referendario sulla Legge 40, l’inopinata riproposizione della prassi delle indulgenze in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù), ripresentano come centrale il tema del rapporto tra la predicazione e l’uso da parte delle chiese del potere, politico o spirituale. La parola di Dio, rivelata in Cristo Gesù, è disarmata e manifesta la propria potenza nella debolezza della croce. Le nostre chiese auspicano che l’approfondimento del dialogo sul piano teologico e spirituale comprenda il confronto con tali tematiche, condotto con franchezza evangelica e con l’umiltà che a volte è mancata anche a noi, affinché le difficoltà presenti si traducano in uno stimolo, anziché in un freno.
n. 75 MORTE DI ROGER SCHUTZ
  Il Sinodo, informato della tragica morte di frère Roger Schutz, pastore riformato e priore della Comunità di Taizé, assassinato durante la preghiera serale di Martedì 16 agosto 2005, esprime il proprio cordoglio e la propria solidarietà ai fratelli della Comunità di Taizé e a quanti hanno trovato in essa un punto di riferimento per il proprio percorso spirituale. Nella certezza che ci viene dalla fede vogliamo confidare nelle promesse del Signore Gesù Cristo: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà e chiunque vive e crede in me non morirà mai (Gv 11,25).
n. 76 EMERGENZA AIDS
  Il Sinodo, considerata l’emergenza mondiale dell’AIDS che colpisce soprattutto il Sud del mondo, considerato che il brevetto sui farmaci anti-AIDS è un grave ostacolo alla cura dei malati,
rivolge appello al Governo italiano e alla Commissione UE, affinché si adoperino, in occasione della prossima riunione interministeriale del WTO (Hong Kong, dicembre 2005), per la revisione sulla normativa dei brevetti (accordi TRIPS) e per la sospensione dell’obbligo di brevetto per tutti i farmaci salvavita, a partire dai farmaci antiretrovirali dello HIV, per la promozione di campagne di informazione su tutti i mezzi di prevenzione da lanciare in particolare nei paesi più colpiti dalla malattia.
n. 77 MEDIO ORIENTE
  Il Sinodo, riconoscendo la rilevanza politica dello smantellamento di tutte le colonie ebraiche nella Striscia di Gaza e di quattro insediamenti in Cisgiordania,
auspica che questa azione unilaterale da parte del governo di Tel Aviv possa contribuire alla ripresa di un reale negoziato di pace tra israeliani e palestinesi,
rinnova l’impegno delle chiese valdesi e metodiste a pregare per una giusta pace a Gerusalemme nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e della sicurezza dei due popoli in conflitto;
incoraggia le chiese a promuovere iniziative locali tese a sostenere un processo di pace e di riconciliazione dal basso, favorendo l’incontro tra israeliani e palestinesi secondo modalità già sperimentate anche in una prospettiva ecumenica (il cammino ecumenico di pace promosso dal Consiglio delle Chiese di Milano nel 2004; gli scambi e i seminari itineranti promossi dalla rivista “Confronti”; diverse iniziative di incontro di carattere interreligioso).
n. 81 ECCLESIOLOGIA
  Il Sinodo, ascoltata la relazione della Commissione ad referendum sull'ecclesiologia, recepitone il documento di studio, in seguito al dibattito, delibera
- di inviare alle chiese tale documento di studio;
- di rinnovare il mandato alla commissione con il compito di approfondire i seguenti ambiti, alla luce delle modificazioni avvenute nella società civile e nelle chiese, nella prospettiva delle sfide legate ai temi dell'interculturalità:
  1. vocazione, ruolo e funzione dei ministeri e il loro riconoscimento
  2. limiti e confini della chiesa
  3. definizione del membro di chiesa e nuove forme di appartenenza ad essa
  4. i sacramenti e il loro rapporto reciproco
n. 21 PATTO DI INTEGRAZIONE
  Il Sinodo nel trentesimo anniversario del Patto di Integrazione esprime la propria riconoscenza al Signore per il cammino che le chiese metodiste e valdesi hanno percorso insieme in questi trent’anni e per l’esperienza compiuta che ha dimostrato come sia possibile superare le difficoltà derivanti da origini organizzative e da sensibilità teologiche diverse. Alla luce delle difficoltà incontrate nel rivedere le strutture intermedie in modo soddisfacente per tutte le esigenze, riconoscendo che tale eventuale revisione non riveste comunque carattere di urgenza, ricorda alle chiese, ai circuiti e ai distretti che le organizzazioni territoriali sono uno strumento e non esauriscono le possibilità di collaborazione.
Il Sinodo incoraggia, pertanto, altri tipi di cooperazione tra chiese, da avviare in aree in cui si possano affrontare problemi comuni, riacquisire il “gusto del progetto” e tutelare le realtà che rischiano l’emarginazione, anche insieme ad altre chiese evangeliche, fermo restando che i circuiti e i distretti sono i momenti istituzionali di verifica e di progettazione per le chiese valdesi e metodiste.
n. 26 OTTO PER MILLE
  Il Sinodo, presa conoscenza dell’operato della Tavola relativo all’attribuzione dei fondi dell’«otto per mille» (OPM)
si rallegra delle possibilità di aiuto fraterno che sono derivate dalla loro distribuzione;
precisa che l’assegnazione dei fondi riservati rispettivamente al sociale, all’assistenziale e alla cultura può oscillare percentualmente ora a favore dell’uno, ora a favore dell’altro settore, senza che debbano essere fissate necessariamente percentuali o graduatorie rigide. Ai fini di una conoscenza più immediata dell’uso riservato ai diversi ambiti, il Sinodo chiede che al termine del primo decennio la Tavola ne dia una relazione sintetica;
ritiene tuttora valida l'attribuzione decisa a suo tempo dal Sinodo, in base alla quale deve essere destinato all’estero il 30 % fino a quando perverrà la quota relativa alle preferenze non espresse, dopodiché i fondi saranno divisi a metà tra progetti italiani e progetti esteri;
considera essenziale incoraggiare la diaconia comunitaria volta a sostenere le persone vittime delle nuove povertà;
invita le chiese a sviluppare queste forme di aiuto;
invita la Tavola a rispondere alle esigenze finanziarie che emergeranno in tale settore con un adeguato finanziamento a carico dell’OPM.;
invita la Tavola a vigilare sui rischi che potrebbero derivare da iniziative e opere la cui esistenza e prosecuzione sia troppo dipendente dai fondi dell’OPM; nel caso in cui la Tavola ritenga comunque di dover accordare finanziamenti in tali condizioni chiede che i motivi che hanno determinato la decisione siano illustrati analiticamente al Sinodo.
Pur non escludendo in linea di principio in modo definitivo la possibilità che possano in futuro essere finanziati con l’OPM anche progetti legati a strutture ospedaliere, il Sinodo condivide le ragioni che hanno spinto la Tavola a non procedere a nuove assegnazioni nell’esercizio 2005.
Il Sinodo ritiene altresì che debba essere, comunque, prestata attenzione alla qualità dei rapporti di fatto e di diritto tra gli Enti ospedalieri e la Tavola nella sua funzione di sovrintendenza su tutte le opere aventi parte nell’ordinamento valdese.