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LA STORIA

Bibbia

Perché oltre a definirsi evangeliche, le nostre chiese si dicono valdesi?
Per riaffermare il legame che unisce la testimonianza odierna alle esperienze di fede dei valdesi medievali e mostrarne così la continuità nel nostro paese.

Valdo (da cui il termine "valdese") era un mercante di Lione, di poco anteriore a Francesco d'Assisi (XII-XIII sec.) che decise, al termine di una profonda crisi spirituale, di vivere l'esperienza degli apostoli seguendo l'insegnamento di Cristo. Vendette i suoi beni e si dedicò alla predicazione del Vangelo. Nel prendere questa decisione egli non intese ribellarsi alla Chiesa, pensò anzi di collaborare al suo rinnovamento seguendo l'esempio degli apostoli; venne invece scomunicato insieme al crescente numero di persone che lo seguì. Nacque un movimento valdese, detto "dei poveri", di Lione in Francia, e di Lombardia in Italia, che si estese in tutta Europa, raccogliendo consensi fra il popolo.
Quando nel XVI secolo sorse in Europa la Riforma protestante, i valdesi vi aderirono, organizzandosi in comunità alternative a quella di Roma, con pastori per il culto e la celebrazione dei sacramenti. La presenza protestante toccò in quel periodo molte altre città del Piemonte e d'Italia, ed il cattolicesimo mantenne il suo predominio assoluto solo grazie all'azione della Controriforma e all'appoggio dei sovrani. Malgrado le numerose persecuzioni che dovettero affrontare, i valdesi resistettero tenacemente, fidando nell'aiuto del Signore, e per mezzo suo riuscirono ad ottenere il riconoscimento della loro esistenza in un'area ben definita delle Alpi Cozie, oggi nota come "le Valli Valdesi". Questo nucleo di poche migliaia di protestanti costituì per quasi tre secoli un avamposto del protestantesimo europeo in terra cattolica.
Per tutto il XVIII secolo i valdesi vissero emarginati e oggetto di una legislazione discriminatoria che ne faceva dei cittadini di seconda categoria chiusi nel loro territorio, all'incirca come gli ebrei nei ghetti. I loro diritti civili e politici vennero riconosciuti soltanto nel 1848, con le "Lettere Patenti" promulgate dal Re Carlo Alberto il 17 febbraio (in ricordo delle quali i valdesi festeggiano ancora oggi quella ricorrenza). La religione cattolica restava però religione dello Stato e di conseguenza i princìpi moderni della libertà religiosa e della separazione della Chiesa dallo Stato non vennero attuati; né la chiesa cattolica né la società italiana erano pronte ad accogliere queste istanze del mondo moderno. I valdesi si impegnarono invece attivamente nella difesa di questi princìpi, dal Risorgimento alla Resistenza, convinti della loro importanza per il rinnovamento politico e sociale del paese.

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