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L'Italia e il Vaticano

I rapporti fra gli Stati moderni e le chiese sono fra i più complessi della storia moderna. Dalla chiesa di Stato del Regno unito e dei Regni nordici alla Repubblica laica francese nata dalla Rivoluzione il caso italiano è stato anomalo per la presenza al centro della penisola di una realtà religiosa, la Chiesa cattolica diventata nel corso dei secoli Stato alla pari di tutti gli altri. Il movimento risorgimentale che prevedeva la nascita di una nazione unitaria si scontrò con questa realtà. La Repubblica romana è il fatto più evidente di questa vicenda conflittuale. Con la conquista di Roma nel 1870 e la fine del potere temporale del papa l'Italia unita applicava il principio cavouriano: libera Chiesa in libero Stato.

Il Concordato stipulato nel 1929 fra lo Stato fascista e il Vaticano rappresentò una netta regressione in questo campo sanzionando nuovamente il nesso fra potere civile e clericale. Neppure la Costituzione del 1946 sciolse in modo soddisfacente questo nodo votando l'art. 7 che recita: «Lo Stato italiano e la Chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti lateranensi».