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L’American Waldensian Society scrive alla presidenza della Commissione Europea

Torre Pellice, 20 Maggio 2021

L'American Waldensian Society (AWS), l’organizzazione istituita a New York nel 1906 per promuovere il sostegno alla Chiesa valdese italiana, ha inviato una lettera alla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, per denunciare la terribile sofferenza dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo.

L'organizzazione, presieduta da Brad Lewis e diretta da Carol Bechtel, dati i rapporti profondi ed antichi con l'Europa e in particolare con i cristiani italiani, scrive: «Abbiamo fatto a lungo tesoro dei valori europei di tolleranza, inclusione e apertura agli stranieri, come Lei e le nostre sorelle e fratelli nella fede dal vostro lato dell'Atlantico. Come discendenti di immigrati europei, abbiamo serbato l'idea di Europa espressa da Emma Lazarus, figlia di ebrei portoghesi, nella sua poesia dedicata alla Statua della Libertà nel porto di New York, che recita: “... a me date i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite strette tra di loro, che anelano respirare libere, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, senza tetto, lanciatimi dalla tempesta”. Molte di quelle masse infreddolite strette tra di loro divennero la spina dorsale della società americana».

L’AWS prosegue manifestando il timore che questa antica visione di accoglienza dei migranti, portata dall’Europa negli Stati Uniti dai loro antenati, stia ormai morendo su entrambe le sponde dell'Atlantico: «La sofferenza dei migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo verso l'isola italiana di Lampedusa ci ha spinto a scriverLe, vedendo  come molti di loro muoiano ancora prima di raggiungere le rive dell'Europa. Tuttavia, mentre scriviamo, siamo anche dolorosamente consapevoli della situazione dei migranti che tentano di attraversare il Mar Egeo verso Lesbo, così come quella di altri migranti che cercano di entrare in Europa attraverso l'enclave spagnola di Ceuta ed altri ancora che vengono espulsi a forza dall'Ungheria. Vedendo queste sofferenze il nostro pensiero va all'indicibile angoscia dei migranti che cercano di entrare nel nostro paese lungo la sua frontiera del Sud». 

La richiesta rivolta alla presidenza della Commissione Europea si articola in diversi punti: «Ci rivolgiamo a voi chiedendo: 1) di sostenere la creazione di nuovi corridoi umanitari in modo che i migranti più vulnerabili possano entrare legalmente e in sicurezza in Europa; 2) di sollecitare gli stati membri dell'Unione Europea ad aumentare le loro quote nazionali per il resettlement nel quadro del Global Compact on Refugees delle Nazioni Unite e della “Strategia Triennale sul resettlement e i canali complementari”; 3) di facilitare il processo di ricollocazione dei migranti dall'Italia e da altri paesi frontiera in modo che tutti gli stati membri dell'Unione Europea condividano in maniera equa la responsabilità europea per l'accoglienza dei migranti; 4) di sviluppare un piano d'azione globale dell'UE che affronti  la migrazione globale non come un'emergenza ma come un processo normale a lungo termine che richiede strategie di cooperazione, integrazione e inclusione sociale».

La lettera si conclude riprendendo le parole del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli nel suo discorso al Consiglio d’Europa il 25 febbraio scorso, parole che per l’AWS diventano una preghiera all’Europa e agli Stati Uniti: «Non si può più tornare al  mondo di prima della pandemia. Più democrazia, più solidarietà,  più Europa».