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Il Sinodo della chiesa valdese del Rio de la Plata ha eletto il pastore Marcelo Nicolau

Torre Pellice, 9 Febbraio 2022

Il Sinodo della Chiesa valdese del Rio de la Plata, tenutosi a Colonia Valdense (Uruguay) il 6 e 7 febbraio 2022, ha eletto un nuovo moderatore, il pastore Marcelo Nicolau, il quale succede a Carola Tron. Vice moderatora è stata nominata la sorella Marta Garnier.

La moderatora della Tavola Valdese, Alessandra Trotta, ha inviato una lettera alla chiesa sorella sudamericana per ringraziare la pastora Tron per il servizio reso ed augurare al neo eletto moderatore un lavoro benedetto dal Signore: "Il miracolo di sentirci in comunione malgrado le distanze - scrive Trotta - è un dono prezioso di cui siamo grati al Dio della vita. Sappiamo di essere anche responsabili di questo dono che va coltivato, alimentato e messo a frutto in forme sempre nuove, nel mutare dei tempi”.

La moderatora prosegue nominando le sfide che i due rami della stessa chiesa hanno di fronte e su cui potranno continuare a illuminarsi e sostenersi reciprocamente: "Penso a temi come i diritti umani, la giustizia sociale, economica ed ambientale, la difesa delle minoranze e dei più deboli. Ma penso anche al tema di un rinnovato modo di vivere i ministeri e forse anche della scoperta e valorizzazione di nuovi ministri in risposta ai mutevoli bisogni di una Chiesa che deve sapere annunciare con sempre rinnovata efficacia e freschezza la buona notizia dell'amore di Dio per le sue creature. Tutte questioni che sempre più interrogano i due rami della nostra Chiesa, ciascuno con le proprie specificità, ciascuno ben radicato nel proprio contesto”.

Trotta non manca di formulare i suoi auguri al nuovo moderatore per l’incarico che andrà a ricoprire, certa che la collaborazione con lui e con i fratelli e le sorelle che lo affiancheranno nella Mesa (l’organo di governo equivalente alla Tavola Valdese) sarà fruttuosa: "Non vi faremo mancare le nostre preghiere e la nostra attenzione fraterna - conclude -, consapevoli che una buona sinergia tra il ramo italiano e quello rioplatense ci consentirà di mettere i nostri doni a beneficio di una Chiesa e di una società più umana ed inclusiva”.