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Il Vangelo ci parla (2014) 53
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Giovanni 14,6
di Salvatore Ricciardi
«Gesù ha detto: IO SONO la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.»
Che impressione deve aver fatto sui discepoli questa dichiarazione di Gesù! Ha detto, nientemeno: Io sono la verità. La verità su Dio, la verità su noi stessi. La verità su Dio. “Dio è uno, anche se lo chiamiamo in modi diversi”. C’è da chiedersi se di questo logoro luogo comune siamo davvero convinti, o se non sia un modo facile di aggirare un problema, mentre ciascuno e ciascuna si “fa” un dio secondo le proprie aspirazioni ed esigenze. Non c’è alcun Dio se non quello che si è fatto carne in Gesù Cristo. Gesù dice la verità su Dio perché incarna la sua solidarietà con noi; in altri termini, la sua umanità. -
Giovanni 11,23
di Salvatore Ricciardi
«Gesù ha detto: IO SONO la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà.»
Abbiamo tutti ricevuto, o fatto, una visita di condoglianze. Conosciamo la tristezza che si condivide. Il cap. 11 dell’evangelo di Giovanni racconta la visita di condoglianze che Gesù fa alle amiche Marta e Maria per la morte del fratello Lazzaro. Gesù è profondamente partecipe del loro dolore, e piange con loro. Gesù parla a Marta della risurrezione e dichiara: Io sono la risurrezione e la vita. A Pasqua ciò è diventato evidente. -
Giovanni 18,17-18
di Salvatore Ricciardi
«Pilato gli disse: Sei tu re? Gesù rispose: IO SONO RE, e per questo sono venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Pilato gli disse: Che cosa è verità?»
La "domenica delle Palme" ricorda l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, acclamato come il Messia finalmente venuto a restituire libertà e dignità al suo popolo oppresso dal giogo romano. Trionfo breve: gli umori della folla sono mutevoli, e gli "osanna", diventeranno presto dei "crocifiggilo!". -
Giovanni 13,13-14
di Salvatore Ricciardi
«Voi mi chiamate Maestro e Signore, e dite bene, perché IO LO SONO. Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.»
Iniziamo un ciclo di riflessioni sui passi dell'Evangelo dove si trova la dichiarazione di Gesù: "Io sono..."
Gesù è a tavola con i suoi discepoli per il pasto pasquale: quello che la tradizione cristiana chiama comunemente “l’ultima cena”. Hanno appena iniziato, quando Gesù si alza e si mette a lavare i piedi ai discepoli: un gesto che li coglie di sorpresa, e che provoca una vivace reazione di Pietro, che Gesù vince a fatica. -
Isaia 54,7
di Erika Tomassone
«Per un breve istante io ti ho abbandonata, ma con immensa compassione ti raccoglierò.»
Un matrimonio naufragato: ecco l’immagine che troviamo nella seconda parte del libro del profeta Isaia per parlare della relazione fallita tra Dio e il suo popolo all’epoca dell’esilio in Babilonia. Così Gerusalemme distrutta dai Babilonesi, è come una donna dell’epoca antica che, poiché lo sposo si è ritirato dalla relazione, si trova nella più disperata delle situazioni: abbandonata a se stessa. Le immagini dell’abbandono, dell’assenza dello sposo, si dilatano e il popolo è come una donna ripudiata, senza figli, vedova.