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di Vito Gardiol

«Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà»

Bella questa parola! Finalmente qualcosa facile da capire e da utilizzare! La metterò subito in pratica ricordandola ai miei dipendenti, a quei fannulloni che ne approfittano quando sono assente! Questa la risposta della persona a cui volevo ricordare, citando l’Evangelo, che siamo in tempo di avvento!

E’ in effetti vegliare, stare attenti, in attesa è sempre affare di qualcun altro! Non si veglia abbastanza sulla condizione delle strade, dei rischi connessi al dissesto del territorio, dei danni prodotti dall’inquinamento, per non parlare della noncuranza con cui tante volte è gestita l’amministrazione pubblica, la sanità, ecc. Sono quasi sempre gli altri che devono vegliare perché io possa vivere sereno, difeso nelle mie proprietà, garantito nei miei diritti, ecc.

La vigilanza a cui l’Evangelo ci invita riguarda invece ognuno/a di noi!
Come comprenderla? Dobbiamo abbandonare tutto per attendere?

La vigilanza alla quale ci invita il Cristo ci porta innanzitutto ad accettare che Dio è al nostro fianco in ogni istante della nostra vita. E’ Lui per primo che veglia. Lui è meglio di un cellulare che possiamo di continuo dimenticare quando cambiamo giacca o borsa; Dio è al nostro fianco anche quando noi non siamo pronti. 

La vigilanza inoltre è vivere la fiducia, vivere della fiducia, di questa qualità di relazione che ci unisce a Dio. La fiducia che Dio pone in noi e che noi abbiamo in Lui ci trasporta nella vita come l’acqua del mare trasporta le navi. Ed è allora che siamo dotati, equipaggiati per annunciare l’Evangelo.