I link che seguono forniscono la collocazione della pagina attuale nella gerarchia di navigazione.

di Erika Tomassone

«Lo Spirito stesso testimonia insieme con il nostro spirito che siamo figli e figlie di Dio»

Paolo dice che coloro che si fanno guidare dallo spirito di Dio, da quella forza sorprendente che è Dio stesso nelle nostre vite, sono figli e figlie di Dio.
Parlando di figlio e figlia e di padre, non pensate alla vostra origine biologica. Pensate piuttosto all’usanza antica secondo cui una nuova creatura nata da una madre, veniva presentata al padre che doveva riconoscere la sua paternità. Il padre sollevava la neonata e diceva: sei mia figlia. Allo stesso modo nelle  antiche corti imperiali, veniva elevato al rango di figlio del re, una persona dotata che diventava il  rappresentante del re.

Essere chiamati figli e figlie di Dio assume così due aspetti: in primo luogo ci parla di libertà. Nell’antichità infatti chi non aveva padre non era libero, ma schiavo. L’elevazione a figlio e figlia di Dio porta alla liberazione da ogni altra autorità paterna. Questa elevazione si accompagna ad una vocazione. In secondo luogo ci parla di responsabilità. Infatti non abbiamo questa libertà per noi stessi, ma la nostra libertà che rende conto a Dio solo, è responsabilità verso il mondo in cui siamo inviati. Chi è mosso dallo Spirito, è spirituale, non abbandona questo mondo per un cammino puramente interiore, ma trova il suo campo nelle vicende della natura e della storia ovunque si muova lo Spirito di Dio.