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Canto, espressione della fede

il canto nella comunità (foto Riforma/Romeo)

Il canto è espressione della fede che si avvale della musica, quello che i Riformatori consideravano uno dei doni più belli ed elevati che Dio ha fatto all'uomo. A loro parere però il canto, a differenza della musica strumentale, è espressione non solo dell'intelligenza e del sentimento della creatura ma di tutta la sua persona perché è modulato sulla voce.

Il canto ha un significato particolare nella relazione dell'uomo con Dio come risulta evidente alla lettura del libro della Bibbia più poetico e musicale: i Salmi. Qui l'inno sacro copre una gamma vastissima di significati: è espressione di lode ma anche preghiera, espressione della verità di fede ma anche invocazione, esprime spesso la dimensione impegnata della fede, l'impegno per vivere al servizio del Signore.

A imitazione dei salmi biblici Lutero aveva composto una serie di corali detti "corali del catechismo" perché attraverso il canto i fedeli cogliessero i vari aspetti del messaggio evangelico e se ne appropriassero.

Il canto sacro, oltre ad essere momento di riflessione, è anche forma di comunicazione. Cantando, il credente non solo medita il messaggio cristiano, ma nello stesso tempo lo comunica agli altri fratelli in fede ma anche a persone non credenti, ciò che accade anche attraverso la radio o la televisione. Assume anche il carattere di una testimonianza, nel caso di manifestazioni pubbliche o riunioni di evangelizzazione.

Non poche persone hanno tratto conforto e fiducia, nel ricordare inni appresi nella fanciullezza o nella gioventù, quando agli inni esse non davano forse molta importanza; per costoro gli inni non sono un semplice atto rituale, ma un dono di gioia e serenità.