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Giuramento di fedeltà a Dio da parte dei valdesi di ritorno dall'esilio

Sibaud è una borgata dell'alta Val Pellice, dove i 900 valdesi tornati dall'esilio in Svizzera con una lunga marcia fra i monti, giurarono fedeltà anzitutto a Dio, poi reciproca ubbidienza e lealtà fra soldati e ufficiali. Il testo è forse un po' enfatico, la musica senz'altro romanticamente espressiva. L'inno è assai caro a tutti i valdesi che lo cantano, dopo due secoli, con ardore.

Ami Bost
1. Le mani alzate al ciel!
Quest'è il suol dove i padri
han giurato al Signor
di serbar fedeltà.
Di rendere gli altar
ai grandi santuari,
dove per la sua causa
ei vennero a morir!
Signor del Sinai! Signore d'Israel!
Iddio dei santi, Iddio dei padri!
Come Giacobbe un dì,
or ci hai salvi Signor
con Te sui campi degli avi nostri.
Non ci lasciar giammai abbandonar la fe'
e lotta insiem con noi
che combattiam per Te!
2. Per questo giuro il ciel!
Salvi fe' i nostri padri;
ed in quest'ora ei vuol
noi ancor benedir.
Le mani giunte insiem,
Valdesi ripetiamo:
"Giuro per Te, Signor,
di vivere e morir!"
Versione originale
1. Levez vos mains au Ciel!
C'est ici que vos pères
ont juré devant Dieu
de ne point le trahir,
de rendre leurs autels
à ces grands sanctuaires,
où pour la cause sainte
ils sont venus mourir!
O Dieu du Sinaï, Dieu des premiers chrétiens,
Dieu des martyrs, Dieu des nos pères!
Comme autrefois Jacob,
tu ramènes les tiens
au sein des champs héréditaires.
Ne nous laisse jamais abandonner ta loi,
et combats avec nous,
qui combattons pour Toi!
2. Vaudois, par ce serments
le ciel bénit nos pères,
et dans ces jours encor
est prêt à nous bénir.
Ecrions nous aussi,
joignant nos mains de frères:
aux autels de mon Dieu
je veux vivre e t mourir!